ACIDO ACETILS VIT C COOP*20CPR

Disponibilità:Articolo esaurito
Produttore:COOP ITALIA SOC.COOPERATIVA
Codice articolo:036637015
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Descrizione
Principi attivi

Ogni compressa effervescente contiene: Principio attivo: Acido ascorbico 200 mg Acido acetilsalicilico 330 mg Eccipienti con effetti noti: una compressa contiene circa 485 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

Eccipienti

Sodio bicarbonato, acido citrico, glicocolla, sodio benzoato.

Indicazioni terapeutiche

Terapia sintomatica degli stati febbrili e delle sindromi influenzali e da raffreddamento. Mal di testa e di denti, nevralgie, dolori mestruali, dolori reumatici e muscolari.

Controindicazioni/Effetti indesiderati

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Pazienti che hanno manifestato broncospasmo, asma riniti od orticaria conseguenti all’impiego di acido acetilsalicilico, salicilati o di altri prodotti antinfiammatori non steroidei. Malattia ulcerosa gastro-duodenale. Storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o più episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento). Diatesi emorragiche. Insufficienza renale ed epatica, ipofosfatemia. Ultimo trimestre di gravidanza. Bambini e ragazzi di età inferiore a 16 anni.

Posologia

Posologia Adulti: 1 o 2 compresse se necessario fino a 3 -4 volte al dì. Non superare 8 compresse nelle 24 ore. Non superare le dosi consigliate: in particolare i pazienti anziani dovrebbero attenersi ai dosaggi minimi sopraindicati. Popolazione pediatrica: Nei bambini il medicinale è controindicato (vedere paragrafo 4.3) Modo di somministrazione Sciogliere il medicinale in mezzo bicchiere d’acqua non gassata. L’assunzione del prodotto deve avvenire a stomaco pieno.

Conservazione

Chiudere accuratamente il tubetto dopo l’uso. Conservare a temperatura non superiore a 25°C.

Avvertenze

Questo medicinale non deve essere utilizzato nei bambini e nei ragazzi di età inferiore a 16 anni, per il rischio di insorgenza di sindrome di Reye (vedere paragrafo 4.3). I soggetti di età superiore ai 70 anni di età, soprattutto in presenza di terapie concomitanti, devono usare questo medicinale solo dopo aver consultato un medico. Dopo tre giorni di impiego alla dose massima o dopo 5-7 giorni di impiego continuativo consultare il medico. Particolare cautela deve essere adottata nel trattamento dei pazienti con deficit di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, disturbi gastrici ed intestinali cronici o ricorrenti o compromessa funzionalità renale. Cautela deve essere presentata nei pazienti con asma bronchiale o malattie allergiche in atto o pregresse in quanto può insorgere broncospasmo. L’uso di Acido acetilsalicilico e Acido ascorbico Coop deve essere evitato in concomitanza di FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX 2. Usare con cautela nei pazienti con asma bronchiale o malattie allergiche in atto o pregresse in quanto può insorgere broncospasmo Utilizzare con prudenza nei casi di gotta. Questo medicinale contiene circa 485 mg di sodio per compressa equivalente al 24% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS con la dieta di un adulto che è di 2 g; questo medicinale è quindi considerato ad alto contenuto di sodio. Da tenere in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

Interazioni

La somministrazione di acido acetilsalicilico, soprattutto in caso di terapia protratta, può potenziare l’attività dei farmaci anticoagulanti (ad esempio derivati cumarinici ed eparina), gli effetti indesiderati del metotrexate, il rischio di emorragia gastro - intestinale in caso di contemporaneo trattamento con corticosteroidi, gli effetti e le manifestazioni secondarie di tutti gli antinfiammatori non steroidei, l’effetto dei farmaci riducenti la glicemia (sulfaniluree). Precauzione va osservata per le sostanze quali diuretici (spironolattone, furosemide), ACE inibitori e antagonisti dell’angiotensina II, nonché preparati antigottosi (probenecid e sulfinpirazone), la cui attività viene invece ridotta dall’acido acetilsalicilico. Pertanto, salvo diversa prescrizione medica, il medicinale non va somministrato in concomitanza ai preparati suddetti.

Effetti indesiderati

Alterazioni dell’apparato gastro - intestinale: Le reazioni avverse più comunemente osservate sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi disordini gastrointestinali quali dispepsia, dolori addominali, nausea e vomito. Più raramente sono state riportate gastriti, erosioni, ulcerazioni o emorragia gastrointestinale. Alterazioni del sangue e sistema linfatico: Disturbi amatopoietici (anemia, trombocitopenia, pan citopenia, agranulocitosi). Alterazioni dell’apparato uditivo e vestibolare: Disturbi oto-vestibolari (ronzii) Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione: Reazioni di ipersensibilità con orticaria e prurito, e più raramente broncospasmo, esacerbazione dell’asma, angioedema e, in casi estremamente rari, shock anafilattico. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa

Sovradosaggio

I sintomi da sovradosaggio sono rappresentati da senso di vertigine e tinnito (ronzii nelle orecchie) che possono essere accompagnati da nausea, vomito e disturbi gastrici. Nei casi più gravi, si osservano stati confusionali, torpore, collasso, convulsioni, disturbi respiratori, renali e talvolta anche emorragie. In caso di sovradosaggio acuto provvedere allo svuotamento dello stomaco mediante emetici, o aspirazione o lavanda gastrica. Per intossicazioni più lievi far bere abbondante quantità di liquidi. In caso di intossicazione grave (concentrazioni plasmatiche di salicilato superiori a 500 mcg/ml nell’adulto ed a 300 mcg/ml nel bambino) può essere indicata una diuresi alcalina forzata e continuata fino a raggiungere una concentrazione plasmatica di salicilato inferiore ai 350 mcg/ml (nell’adulto). A questo punto la somministrazione endovenosa può venire sospesa ed il paziente inviato ad assumere liquidi per via orale. Gli elettroliti plasmatici, in particolare il potassio, nonché l’equilibrio acido - base devono essere controllati regolarmente. L’acidemia deve essere corretta mediante infusione di sodio bicarbonato prima di iniziare la diuresi forzata. In presenza di insufficienza cardiaca o renale oppure di intossicazione molto grave possono rendersi necessarie emodialisi o dialisi endoperitonale. Reazioni allergiche acute conseguenti ad assunzione di acido acetilsalicilico possono essere trattate, se necessario, con somministrazione di adrenalina, corticosteroidi e di antistaminici.

Gravidanza e allattamento

Gravidanza L’inibizione della sintesi delle prostaglandine può interessare negativamente la gravidanza e/o lo svluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto, malformazione cardiaca e gastroschisi dopo l’uso di un inibitore della sintesi di prostaglandine durante il primo periodo di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell’1% fino a circa l’1,5%. È stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrione -fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, è stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l’acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi stortamente necessari. Se usato da donne in procinto di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere rispettivamente la più bassa e il più breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: • Tossicità cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); • Disfunzione renale che può progredire a insufficienza renale con oligoidramnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: • Possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse; • Inibizione delle contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato. Conseguentemente l’acido acetilsalicilico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento L’acido acetilsalicilico può passare nel latte materno in piccole quantità; per il possibile rischio di insorgenza di effetti indesiderati nel neonato, occorre decidere se continuare/interrompere l’allattamento o continuare/interrompere la terapia in considerazione del beneficio che trae il neonato dall’allattamento e il beneficio che trae la madre dalla terapia.

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